Martina attacca Lega e M5S: ‘Non si governa con l’odio. Passano il tempo ad insultare’

Martina attacca Lega e M5S: ‘Non si governa con l’odio. Passano il tempo ad insultare’

Ottobre 1, 2018 Off Di Redazione

“Sono ossessionati dall’idea di trovare un nemico invece che trovare soluzioni per il Paese. Soffiano sul fuoco ma così un paese non tiene. Un paese non tiene se è governato dall’odio con ministri che passano il tempo sui social a insultare l’opposizione. E a proposito di ‘assassini politici’: vergognatevi.”

Così Maurizio Martina durante il suo intervento alla manifestazione del Pd a piazza del Popolo a Roma.

“Noi non tifiamo per lo spread – ribadisce – ma abbiamo a cuore il futuro degli italiani in particolare i più giovani. Lega e M5S sono ladri di futuro. Una giovane coppia con un figlio e un mutuo non avrà nulla per il figlio, per il lavoro.

Ma ditemi se un Paese come l’Italia – afferma Martina riferendosi ai festeggiamenti del M5S per la manovra – può essere governato dal balcone di Palazzo Chigi con la claque dei 5 stelle sotto. Una scena tristissima da repubblica delle banane. Se c’è un presidente del Consiglio si faccia vedere, esprima un giudizio anziché fare interviste vuote”.

Rivolgendosi ai manifestanti dichiara: “Avete dato una lezione a tutti noi. Questa è la piazza del risveglio democratico, è la piazza della speranza, del cambiamento, della fiducia e del futuro. Serve un nuovo Pd per una nuova sinistra, per l’alternativa. Lo dico senza arroganza ma senza il Pd non ci sarà una nuova sinistra in questo Paese e allora non servono tifosi, serve una comunità di destino che senta su di sé il peso e la bellezza di questa sfida, senta la gravità del momento. Vi chiedo questo impegno, vi prego, insieme.”

“Io non pronuncerò una sola parola sull’unità perché – sottolinea il segretario – quando sei un dirigente ci sono cose che non puoi dire ma che devi praticare. Abbiamo capito, abbiamo capito ma adesso ci date una mano? Perché l’Italia non può andare a sbattere perché questi governano in modo folle. Ci avete dato una lezione, abbiamo capito. Allora più unità, più ascolto, meno arroganza e meno vanità.”

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