Ponte Morandi, il professor Tedeschini: “L’appalto per la demolizione dovrà per forza esser preceduto da gara europea”
Agosto 31, 2018“Negli anni ’80 la Corte di giustizia condannò l’Italia per l’affidamento diretto a società a capitale pubblico di appalti in materia di servizi, forniture di lavori – spiega il professore di diritto pubblico alla Sapienza – Figuriamoci quindi, in assenza di situazioni di urgenza e pericolo, cosa potrebbe accadere con l’assegnazione diretta dei lavori di ricostruzione alla Fincantieri in tandem con il suo azionista di maggioranza, Cassa Depositi e Prestiti”
“Autostrade in concessione: chi spiegherà al ministro Di Maio che qualunque appalto dei lavori di demolizione del ponte Morandi dovrà per forza esser preceduto da gara europea, anche se l’appaltatore fosse una società a capitale pubblico?” si domanda via Twitter il noto amministrativista, Federico Tedeschini, professore di diritto pubblico alla Sapienza. Figuriamoci quindi, in assenza di situazioni di urgenza e pericolo, cosa potrebbe accadere con l’assegnazione diretta dei lavori di ricostruzione alla Fincantieri in tandem con il suo azionista di maggioranza, Cassa Depositi e Prestiti. “Negli anni ’80 la Corte di giustizia condannò l’Italia per l’affidamento diretto a società a capitale pubblico di appalti in materia di servizi, forniture di lavori – spiega il professor Tedeschini, interpellato dal fattoquotidiano.it – L’assegnazione diretta si può fare se l’azienda a capitale pubblico è una società in house cioè una realtà che non può competere sul mercato e su cui lo Stato esercita un controllo analogo. Non è questo il caso di Fincantieri che può certamente ricostruire il Ponte, ma solo dopo aver partecipato e vinto una gara accessibile anche ai suoi concorrenti”.