Cottura a vapore, risparmio e benessere

Cottura a vapore, risparmio e benessere

Novembre 23, 2016 Off Di Redazione

Tra i diversi metodi che esistono al mondo per la preparazione dei cibi, la cottura a vapore rappresenta un’alternativa particolarmente salutare, oltre che assolutamente ecologica e molto economica. Cuocere a vapore significa ottenere dei piatti particolarmente leggeri. Perfetto per chi vuole perdere peso senza rinunciare al gusto o semplicemente segue una dieta sana e salutare.

E non soltanto sono sempre di più le persone incuriosite dalla cottura al vapore, ma anche la ristorazione inizia ad introdurre con frequenza tale metodo di cottura nei locali aperti al pubblico, tanto che anche in Italia hanno iniziato a prendere piede locali di questa tipologia. Ma,in concreto, di cosa si tratta? Vediamo di capirlo insieme.

Cottura a vapore, i vantaggi

I vantaggi sono assolutamente indiscutibili.Con la cottura a vapore, le preziose sostanze presenti negli alimenti, come vitamine e sali minerali, non vengono disperse nell’acqua di cottura che successivamente verrà gettata, come avviene ad esempio nel corso della cottura tramite bollitura. In questo modo otterranno cibi più ricchi dal punto di vista nutrizionale.

Inoltre, soprattutto per quanto riguarda le verdure, i cibi tendono a mantenere un sapore molto più ricco, corposo e naturale grazie al fatto che non si aggiungono grassi, permettendo così la preparazione di pietanze leggere e dall’apporto calorico contenuto.

La cottura a vapore permette allo stesso tempo di risparmiare dal punto di vista dell’energia consumata per la cottura e del tempo utilizzato per la preparazione delle pietanze. La cottura delle verdure, ad esempio, non richiede solitamente più di 15 minuti. Al di sopra di una stessa pentola posta sul fornello possono essere impilati più cestelli per la cottura a vapore, in modo da permettere la preparazione di più pietanze contemporaneamente.

E durante la cottura, la fiamma del fornello non solo può rimanere al minimo, ma a volte può anche essere spenta qualche minuto prima del termine della cottura, quando il vapore si sarà ormai ben formato, in modo da poter risparmiare ulteriormente sui propri consumi.

Cottura a vapore, i ferri del mestiere

Per la cottura a vapore non è necessario avere a disposizione strumenti particolarmente costosi. Basta una pentola con colapasta in acciaio incorporato per mettere in pratica per la cottura a vapore, posizionandovi all’interno le pietanze, e dell’acqua sul fondo della pentola.

Per pochi euro è anche possibile acquistare in molti punti vendita di accessori per la casa e la cucina dei cestelli per la cottura al vapore in metallo o in bambù. I cestelli in bambù richiamano direttamente la tradizione culinaria orientale e sono solitamente offerti come già dotati di coperchio. L’unico accorgimento consiste nel controllare di scegliere la misura più adatta alle pentole che già si possiedono.

Altre opzioni per la cottura a vapore sono vaporiere elettriche, che però presentano lo svantaggio di essere solitamente costituite da vaschette di plastica, che non rappresenta esattamente il materiale più adatto da tenere a contatto con gli alimenti e che può contribuire ad alterarne il sapore delle pietanze.

Suggerimenti per chi vuole provare a casa la cottura a vapore

Nella cottura a vapore la semplice acqua da versare nella pentola può essere sostituita da brodo di verdure, oppure può prevedere l’aggiunta di erbe aromatiche fresche o essiccate, come salvia, timo e rosmarino, in modo da rendere le pietanze in preparazione ancora più saporite in maniera completamente naturale.

Durante la cottura a vapore, l’acqua presente nella pentola non deve mai arrivare a toccare le pietanze. Per questo motivo la quantità di acqua non dovrebbe mai superare la metà del volume della pentola. La quantità d’acqua non deve comunque essere eccessivamente scarsa, per evitare di bruciare e rovinare il fondo della pentola.

Una volta conclusa la cottura a vapore con sola acqua, essa potrà essere riutilizzata per il lavaggio delle stoviglie o lasciata raffreddare e impiegata per l’annaffiatura delle piante, o ancora, sfruttata per la normale cottura di altri alimenti, come la pasta e il riso.