Definire il caos: l’oscillatore stocastico nel Forex

Definire il caos: l’oscillatore stocastico nel Forex

Febbraio 2, 2015 Off Di Massimiliano Roveri

L’oscillatore stocastico è uno strumento analitico applicato anche al Forex.

Interpretazione di sistemi complessi: stocastica e oscillatore stocastico

Il concetto di processo stocastico che si applica anche nel Forex nasce in campo matematico. Il settore è quello della teoria della probabilità e il fine è cercare di prevedere una situazione rispetto alle osservazioni precedenti dello stesso fenomeno.

Maggiori sono i dati a disposizione grazie alle osservazioni precedenti, maggiore sarà la probabilità (probabilità: mai certezza: a oggi non esistono ancora sistemi matematici in grado di prevedere il futuro, né la macchina del tempo per andare a dare un’occhiata in anteprima…) che la previsione si avvicini a quello che accadrà veramente.

Uno dei motivi per cui in sistemi complessi non può esistere il concetto di previsione matematicamente esatta è quello delle variabili che non possono essere messe a sistema.

Un esempio banale ma calzante: prevedere quanti spettatori avrà la partita tra squadra X e squadra Y.

Possiamo basare la previsione su una serie di variabili note dalle osservazioni del fenomeno nelle sue “precedenti manifestazioni” (in soldoni: a partire dai precedenti incontri tra le due squadre nello stesso stadio, nella stessa competizione). Possiamo raffinare la previsione analizzando in questo caso variabili come le ultime prestazioni (ipotizzando facilmente una diminuzione di spettatori se la squadra X sta andando male).

Ma non potremo mai predire esattamente il numero di spettatori, perché non possiamo calcolare variabili sconosciute rispetto alle osservazioni precedenti: l’influenza del maltempo, per esempio. Oppure l’improvviso acquisto di un campione che porterà allo stadio più spettatori.

L’oscillatore stocastico è una applicazione specifica per il mercato Forex e finanziario in generale.

Prevedere tendenze con l’oscillatore stocastico

Questa applicazione in campo di analisi finanziaria la si deve al trader George Lane che la sviluppò negli Anni Cinquanta. La misura in analisi è il rapporto tra prezzo di chiusura e range dei prezzi di un valore in un determinato intervallo di tempo. L’obiettivo è quello di individuare valori che rappresentano situazioni di ipercomprato o ipervenduto, situazioni anomale di quel valore che possono andare a incidere sul futuro del mercato del valore stesso.