Il punto tipografico: unità di misura per definire la dimensione dei caratteri di stampa e dell’interlinea
Settembre 21, 2014Lo sviluppo dell’editoria e della tipografia sono andati di pari passo attraverso i secoli, cercando di trovare soluzioni comuni per riuscire a svolgere adeguatamente i lavori partendo dall’impaginazione alla stampa dei volumi. Un problema che si è dovuto affrontare per rendere standard la stampa e uniformare il processo è il punto tipografico.
Per punto tipografico si intende l’unità di misura che serve a definire correttamente la dimensione del carattere di stampa e dell’interlinea, dalla stampa dei piccoli biglietti da visita ai manifesti, non esiste prodotto di stampa che possa estraniarsi dalle corrispondenze tipografiche.
La prima apparizione del punto tipografico avviene nel 1737 quando il tipografo francese Pierre Simon Fournier, pubblicò un libro in cui veniva spiegato il nuovo sistema di stampa. L’anno successivo venne stampato il primo libro con il nuovo standard, corrispondente a 0,34882 mm.
Nel XVIII secolo, sempre in Francia, François-Ambroise Didot, introdusse il punto Didot corrispondente a 1/72 di pollice reale francese, poi modificato con la definizione del metro come 125/332472 di un metro, pari a 0,3759715104 mm.
Nel 1879, invece, in Germania, il tedesco Hermann Berthold cercò di adattare il punto Didot al sistema metrico portando il punto tipografico a 1/2660 di metro, pari a 0,37593 mm. Il punto Berthold ebbe una vasta diffusione nelle tipografie, nell’impaginazione e nella stampa di libri, venne difatto largamente utilizzato in Germania, Russia e nell’Europa dell’Est. Un’ulteriore modifica del punto Didot avvenne nel 1954 con l’introduzione del punto Didot tedesco pari a 0,376065 mm. Tale standard è rimasto in vigore in Europa Occidentale fino al XX secolo.
Oltre Oceano invece la definizione del punto tipografico si deve a Nelson C. Hawks che nel 1879 lo definì pari a 0,0138 pollici o 0,35145 mm.
Nel punto Didot tedesco 12 punti rappresentano una riga tipografica, nominata anche come cicero.
Nel 1987 con l’introduzione del desktop publishing, la tipografia mediante personal computer, lo standard è stato modificato ed ora è pari a 1/72 di pollice, equivalente a 0.3527 mm.I punti tipografici, ovviamente, oltre che definire l’altezza del carattere, servono anche a fissare la corretta interlinea. Per interlinea si intende la distanza verticale fra una riga e la successiva, in modo che la scrittura risulti esteticamente corretta e che la lettura sia agevole.
Con la definizione degli standard tipografici, il processo di stampa si è uniformato e lo ha reso omogeneo per ogni tipologia di pubblicazione in ogni paese al mondo.