Evoluzione dei caratteri tipografici
Settembre 12, 2014I caratteri tipografici hanno vissuto una netta evoluzione nel corso delle varie epoche storiche, con elementi che traggono le loro origini fin dagli albori dell’umanità.
Come si sa, i caratteri tipografici attuali derivano dall’antico latino e sono presennti in due forme, quella minuscola e quella maiuscola. Il minuscolo risale all’età dei neocarolingi, riconducibile alla Firenze della prima metà del Quattrocento. Ed è proprio da questa tipologia di carattere che deriva la cosiddetta scrittura corrente, alla quale si rifà l’attuale corsivo.
Inizialmente, gli antenati delle lettere apparivano con alcune decorazioni al fianco, definite grazie, che costituivano un’aggiunta dal punto di vista stilistico, l’esempio per antonomasia relativo alla stampa di libri è tutt’ora la Bibbia di Gutenberg. Successivamente, queste furono eliminate e i caratteri furono definiti con il termine di bastoni. La punteggiatura risale all’età dell’Impero Romano e il primo segno che appare è il punto.
Sin dall’inizio, le regole tipografiche erano piuttosto varie, con una lunga serie di congiunzioni che rendevano la punteggiatura anche superflua. Tutto cambiò nella fase finale dell’età medievale, con una serie di norme che hanno reso la scrittura più scorrevole e al tempo stesso comprensibile. I numeri arabi si videro per la prima volta in India nel II secolo a.C., mentre questo sistema apparve in Europa solo a partire dal X secolo.
Il Quattrocento è il secolo dei caratteri di tipo gotico e romano, mentre il Cinquecento si contraddistingue per essere stato una fase di grande miglioramento per la tipografia, grazie anche all’autore francese Claude Garamond. I caratteri che portano il nome di quest’ultimo oltre ad essere presenti nei computer di tutto il mondo erano tra i font maggiormente impiegati per la stampa di biglietti da visita.
Il Seicento e il Settecento vedono la cosiddetta scrittura del Romain du Roi in Francia, mentre l’Inghilterra va avanti grazie ad una serie di caratteri provenienti dall’Olanda e contrastati da Caslon, che utilizza il metodo della penna a punta, ma è infine Baskerville a creare un vero e proprio ponte tra antichità e modernità.
L’inizio dell’Ottocento coincide in Italia con le innovazioni dettate dall’incisore e stampatore di Saluzzo Bodoni, con una scrittura che si avvicina sempre di più a quella attuale. Il Novecento vede la nascita della prima private press e di uno dei caratteri tipografici che più sono in auge, il Times New Roman, che viene adoperato per l’omonimo giornale statunitense.