L’uso della TV per l’informazione politica.

L’uso della TV per l’informazione politica.

Dicembre 21, 2012 Off Di Redazione

Il 2013, iniziato da poche ore, porterà in dote qui in Italia un nuovo governo. In queste settimane, quindi, l’opinione pubblica si interroga su a chi affidare il prossimo Esecutivo. In un periodo in cui la fiducia verso la classe politica è ai minimi termini, l’unico mezzo per ottenere informazioni utili per la chiamata alle urne di febbraio è,sembrerebbe, la cara e vecchia televisione.

L’informazione politica in tv non è un’invenzione italiana, e non nasce certo oggi: negli Stati Uniti è dai confronti televisivi degli anni 60 tra Nixon e Kennedy che l’opinione pubblica viene indottrinata dal tubo catodico. Nel nostro Paese, invece, ha raggiunto la centralità della comunicazione politica solo nel 1994, dalla famosa discesa in campo di Silvio Berlusconi, che di canali televisivi per la campagna elettorale ne aveva (e ne ha) ben tre.

Ancora più recente è il confronto “alla americana”: era il 2006, allora erano Prodi e (ancora) Silvio Berlusconi. Risale a poche settimane invece quello fra Renzi e Bersani per il PD.

Fanno da contorno invece i vari talk, da Ballarò a Piazza Pulita, da Omnibus a Porta a Porta, dove è quotidiana l’analisi della vita politica del Paese.

La discussione spesso si erge sulla validità dell’informazione politica in tv, media che sempre più spesso predilige la spettacolarizzazione al mero contenuto. La realtà ci dice però che la televisione è ancora oggi l’unico mezzo di comunicazione che riesce a farci interessare alla cosa pubblica, e se i talk non hanno più il mordente delle origini, l’utilizzo sempre più frequente del confronto diretto sarebbe auspicabile perché, dati alla mano, è l’evento che raccoglie il maggior interesse dell’elettorato.